Linguaggi, persone, ruoli
Fabrizio Dafano, docente di organizzazione aziendale di Università Studi Roma Tre
La creazione, condivisione e adozione di un linguaggio comune costituisce da sempre un’esigenza umana. Ciò acquista particolare rilevanza in virtù della costruzione di aggregazioni sociali costituite per uno scopo comune. Il linguaggio è, in definitiva, una convenzione necessaria e imprescindibile, ma non per questo deve divenire strumento di omologazione e annichilimento di significati plurimi. Al contrario, attraverso il linguaggio l’essere umano evolve: tanto più il linguaggio è ricco ed eterogeneo, tanto più aumentano le possibilità di intendersi e costruire progetti ampi, strategici e inclusivi. Non è, pertanto, necessario né tantomeno richiesto che Profit e Non Profit per potersi incontrare debbano parlare lo stesso, identico linguaggio, sia in senso stretto sia metaforico. Si tratta, infatti, di ambiti differenti, spesso limitrofi, a volte sovrapposti, altre conflittuali. Sono mondi diversi e diversi sono i ruoli interpretati e le persone che interpretano quei ruoli. Incontrarsi non significa quindi allinearsi, bensì esplorare aree comuni, confrontarsi, scoprire possibilità, sempre esprimendosi liberamente nel rispetto dei propri valori e interessi.